FEDERAZIONE DEL NORD EST: REDDITIVITÀ, QUALITÀ DEGLI ATTIVI E PATRIMONIALIZZAZIONE ALLA BASE DEI RISULTATI CONSOLIDATI 2020
I risultati delle sei banche mettono in luce una realtà in crescita da oltre 14 miliardi di euro di raccolta, 11,5 miliardi di attivi, 6 miliardi di prestiti, 900 milioni di fondi propri La sana e prudente gestione è testimoniata da un utile netto in aumento a 38,1 milioni, dal livello di copertura dei crediti deteriorati (71,6%), sofferenze nette all’1,9% e da un CET1 ratio del 22,3% Coerentemente ai principi di responsabilità sociale, per supportare il territorio colpito dalla pandemia sono state approvate moratorie per 1,7 miliardi ed erogazioni liberali per 2,7 milioni
Padova, 26 maggio 2021 – Redditività sostenibile, qualità degli attivi e una solida base patrimoniale, superiore alla media e su livelli di eccellenza per il comparto bancario italiano, nonostante un anno caratterizzato dall’emergenza Covid-19. Sono queste le caratteristiche alla base dei risultati consolidati 2020 delle sei banche appartenenti alla Federazione del Nord Est, il nuovo organismo associativo di secondo grado che riunisce tutti gli Istituti veneti di credito cooperativo facenti capo a Cassa Centrale Banca (CCB).
I dati, presentati oggi nel corso di una conferenza stampa, evidenziano una realtà di riferimento per il territorio che ha continuato a sostenere l’economia locale, composta prevalentemente da famiglie, artigiani, agricoltori e piccole e medie imprese. In un contesto caratterizzato dall’emergenza sanitaria, le BCC venete, in coordinamento con la Capogruppo, hanno immediatamente attivato le misure di sostegno promosse dal Governo, tramite iniziative a favore di privati, imprese e professionisti che si sono concretizzate in moratorie dei pagamenti (13.854 richieste approvate per 1,7 miliardi di euro), sospensioni delle rate del mutuo ed erogazioni di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche. In coerenza ai principi di responsabilità sociale, le sei Banche hanno sostenuto il territorio con iniziative di solidarietà, beneficienza, culturali e sportive, attraverso erogazioni liberali per un totale di 2,7 milioni, soprattutto in cultura, arte, formazione e ricerca (€ 875 mila, 32%), sport, tempo libero e manifestazioni (€ 817 mila, 30%) e attività socio-assistenziali in sanità e volontariato (€ 715 mila, 26%).
Dall’analisi dei risultati consolidati 2020 risalta una gestione di bilancio sana e prudente. Gli attivi totali hanno raggiunto gli 11,55 miliardi (contro 10,29 miliardi nel 2019, +12,3%), mentre i prestiti alla clientela hanno toccato i 6 miliardi (+5,4%). Numeri particolarmente positivi anche dalla raccolta complessiva che ammonta a 14,1 miliardi
(+13,5%). In particolare, la crescita della raccolta diretta dalla clientela (pari a 8 miliardi, +8,2%) conferma l’attenzione e l’impegno delle Banche e del Gruppo nel tutelare e valorizzare il risparmio delle famiglie e delle imprese del territorio. Mentre la raccolta indiretta segna una crescita a doppia cifra (+13,5%) a 3,64 miliardi, trainata dal risparmio gestito (2,66 miliardi, +16,6%).
Numeri che hanno portato l’utile netto a crescere di oltre il 10% a 38,1 milioni (34,5 milioni nel 2019), grazie anche ad un margine d’interesse di 148,4 milioni (+9,9%) ed a commissioni nette pari a 72,9 milioni (+7,9%). Anche sul fronte della patrimonializzazione, per la Federazione del Nord Est, così come per CCB, si segnalano parametri molto elevati, ampiamente superiore ai requisiti normativi, a tutela di tutti gli stakeholder: il CET1 ratio raggiunge il 22,3% (+222 punti base in un anno; il sistema bancario italiano si ferma al 15,5%), mentre i fondi propri arrivano a 900 milioni (+4,5%). Passando alla qualità dell’attivo creditizio, ci troviamo ugualmente davanti a numeri che pongono i sei Istituti, così come CCB, in posizione di vertice nel comparto, poiché il rapporto crediti deteriorati netti/impieghi verso la clientela netti è del 1,9% (contro una media del 2%) mentre il livello di copertura dei crediti deteriorati è del 71,6% (a fronte di una media del 53,5%). In forte diminuzione lo stock di crediti deteriorati lordi che ammonta a 382 milioni (-25,1%): a tal proposito, in considerazione del prevedibile peggioramento della qualità dei crediti generato dalla pandemia, le Banche hanno prudenzialmente accantonato quasi 70 milioni di rettifiche nel 2020 (più del doppio rispetto all’anno precedente), finalizzate ad incrementare ulteriormente le coperture sui crediti deteriorati.